Quali permessi occorrono per rifare un bagno?

La ristrutturazione del bagno rappresenta un intervento impegnativo, che richiede molte attenzioni, non soltanto dal punto di vista pratico, ma anche burocratico. La faccenda non si limita alla scelta dei materiali e dell’impresa cui affidare i lavori: c’è diversa documentazione da produrre per effettuare dei lavori in regola.
Quali permessi servono per ristrutturare il bagno? Dipende. Da quali lavori devi fare. In alcuni casi devi presentare una semplice comunicazione, altre volte fare un richiesta, altre volte non devi fare nulla. Capiamo a chi rivolgersi e come muoversi nei diversi contesti di ristrutturazione del bagno.
Manutenzione ordinaria: quando non serve il permesso
C’è un grande differenza tra i diversi interventi di ristrutturazione del bagno. Tinteggiare le pareti, sostituire i sanitari o spostare una parete non prevedono lo stesso iter burocratico.
La buona notizia è che la ristrutturazione del bagno rientra, quasi sempre, nell’edilizia libera. Ciò significa che non hai bisogno di fare comunicazioni né chiedere permessi: si parla in questo caso di manutenzione ordinaria.
Gli interventi di manutenzione ordinaria prevedono lavori di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici o interventi necessari a integrare o mantenere in efficienza gli impianti esistenti. La manutenzione ordinaria ha dunque a che fare con la sistemazione dell’apparato estetico del bagno, per questo non ha bisogno di permessi. È il caso della sostituzione delle piastrelle del pavimento o delle pareti oppure della tinteggiatura.
Ma rientrano in questa categoria anche interventi di adeguamento volti a rendere usufruibile un bagno per un disabile o un anziano. L’aggiunta della vasca con sportello apribile, la sostituzione del lavabo per inserire la sedia a rotelle, l’introduzione di una porta scorrevole, ricadono tra questo tipo di interventi. In questo caso, non è prevista la richiesta di alcun tipo di permesso.
Interventi di manutenzione straordinaria
Detti anche interventi di ristrutturazione leggera, sono quelli che coinvolgono la realizzazione o il rifacimento degli impianti o degli elementi in muratura. Rientrano in questa categoria il rifacimento delle tubature, degli impianti e lo spostamento dei sanitari.
Ma anche la realizzazione di un muretto o lo spostamento di una paretina.
Questo tipo di manutenzione richiede un discorso molto diverso, perché occorre fare dei distinguo. Se la manutenzione straordinaria non interviene sugli elementi strutturali, allora basterà fare una semplice comunicazione al Comune, con la quale avvisi che stai per iniziare la ristrutturazione.
Se invece si attuano degli interventi di manutenzione straordinaria ma di tipo strutturale è necessario provvedere al deposito di una pratica edilizia al Comune, la Cila, da parte di un tecnico abilitato, che può essere il geometra, un architetto o un ingegnere. Con questo documento il tecnico dichiara che il rifacimento rispetta il regolamento edilizio comunale in materia di ampiezza minima, illuminazione e aerazione.
Ecco i principali lavori che richiedono la CILA (acronimo di Comunicazione di inizio lavori asseverata): il riordino degli spazi interni con spostamento di tramezzi e divisori non portanti, la creazione di controsoffitti in cartongesso o la la cerchiatura di una porta o di una finestra su muro portante.
Attenzione a valutare per conto proprio ciò che è strutturale e ciò che non lo è. Spetta sempre a un tecnico a definire la valenza strutturale o meno di un elemento.